Fontana di Piazza Garibaldi
Verso la metà del XVII secolo, si decise di costruire una grande fontana al centro della piazza, con l'intento di offrire ristoro ai commercianti nei giorni di mercato. Il progetto fu affidato a maestranze provenienti da Pescocostanzo. Tuttavia, per ragioni sconosciute, sembra che i lavori non siano mai stati avviati.
Nell'anno 1821 il Consiglio comunale decise di procedere con la costruzione della fontana e incaricò nuovamente un artigiano di Pescocostanzo, mastro Felice di Cicco, per realizzarla. Per la costruzione si pensò di utilizzare la pietra dello “staffo” presente in piazza Garibaldi, che era stata impiegata non solo per l’esposizione e la vendita del pesce, ma anche occasionalmente come pietra della vergogna, dove chi non poteva o non voleva pagare i debiti era costretto a denudarsi pubblicamente.
Nonostante alcuni ritardi e problematiche, le aspettative della cittadinanza furono soddisfatte e la fontana fu completata alla fine del 1823.
Successivamente, la fontana subì modifiche parziali, fino alla sistemazione definitiva del 1933, quando i tre gradoni ottocenteschi a cordonatura furono sostituiti con un bacino ottagonale più esterno.
La fontana è composta da una vasca ottagonale con un diametro di 3,20 metri, al cui centro si erge una scogliera tufacea che sostiene il tronco di una colonna decorata con larghe foglie e caulicoli. Sulla colonna poggia un grande bacile, sovrastato da un bacile più piccolo, anch'esso sorretto da una colonna. In origine, l'intera struttura poggiava su un basamento di tre gradoni digradanti a cordonatura. Nel 1933, con la ripavimentazione della piazza, fu realizzato un secondo bacino ottagonale che inglobò quello antico. L'acqua, che zampilla sia dai bacili che dalla vasca ottagonale, crea uno spettacolo scenografico, particolarmente suggestivo di notte quando è illuminata.