Polo Museale Civico della Santissima Annunziata – Museo del Costume Popolare Abruzzese e Molisano e della Transumanza
Le stampe della collezione Accardo, circa 160 in totale, offrono una rappresentazione del costume popolare abruzzese e molisano, sia maschile che femminile, risalente al periodo compreso tra il 1790 e i decenni che precedono l'Unità d'Italia. La storia del costume tradizionale di queste regioni è relativamente recente e strettamente legata alle vicende del Regno di Napoli.
Nella seconda metà del Settecento, Ferdinando IV di Borbone ordinò una rilevazione dei costumi popolari del Regno, inviando nelle varie province due pittori con l'incarico di ritrarre dal vero "le fogge di vestire più caratteristiche" – spesso abiti festivi sia femminili che maschili – da riprodurre poi sulle ceramiche della Real Fabbrica di Porcellane, fondata nel 1771. La missione, iniziata nel 1783, durò quattordici anni, e i pittori lavorarono in Abruzzo dal 1790 al 1793. I disegni originali furono utilizzati non solo per decorare direttamente le porcellane, ma anche come fonte di ispirazione per altri artisti che li riprodussero con tecniche diverse come incisioni, litografie, acquetinte e acquerelli, di cui il museo espone alcuni esemplari.
Tra le più antiche raccolte di incisioni sui costumi, si distinguono le stampe n. 1 e 2 – "Pastore" e "Donna d’Isernia" – risalenti rispettivamente al 1791 e 1790. Tra le altre opere di pregio figurano quelle di Milani-Aloja, Pinelli, Sgroppo e Ferrari, con l’ultimo lavoro in ordine temporale rappresentato da un disegno a penna di Francesco Paolo Michetti. La collezione tematica include inoltre stampe non numerate del costume di Pietraferrazzana (CH), donate dal prof. Caferra.
I costumi rappresentati, prevalentemente femminili, hanno conservato la tradizione più fedelmente rispetto a quelli maschili, che hanno perso gradualmente i loro tratti distintivi a causa dei frequenti spostamenti degli uomini per lavoro. La maggior parte degli abiti è stata riprodotta grazie al contributo del Lions Club, con l’eccezione dei costumi di Scanno e Pettorano sul Gizio, che includono parti autentiche. Si notano differenze significative tra i costumi delle zone montane e quelli della costa, particolarmente nella scelta dei tessuti e dei colori: nelle aree interne, dove prevale l'uso di lana nera per attirare i raggi del sole, contrastano le stoffe più leggere e dai colori chiari tipiche della costa.
La collezione Fulgensi comprende oggetti legati alla pastorizia e, in particolare, alla transumanza, un fenomeno che ha segnato profondamente la vita di molte generazioni. Questi oggetti raccontano le storie di persone dedite a un lavoro duro e pieno di privazioni, ma che spesso erano anche uomini di cultura e abili artigiani.
Il museo espone bastoni, ombrelli e fucili, strumenti tipici dei guardiani dei greggi, insieme a campane, campanacci, attrezzi per marchiare gli animali o bloccarli per la mungitura, corni per polvere da sparo o caglio, lampade, bottiglie per l’olio, scodelle, oggetti religiosi, libri e manufatti in legno prodotti dai pastori stessi per utilità o passatempo.
Accenni storici
Allestito nella "Sala del Campanile" del Palazzo della SS. Annunziata, il museo offre un'importante visione dell'etnografia locale attraverso tre tipologie di manufatti: stampe, costumi popolari e oggetti d’uso, principalmente legati alla pastorizia. Tutti questi reperti, donati o acquisiti dal Comune, offrono una ricostruzione di un mondo i cui usi e costumi sono ormai quasi completamente scomparsi, ma sono preziosi per la conoscenza del territorio e delle sue peculiarità.
Indirizzo
Piazza Santissima Annunziata, 6
Orari
Mattina: 9.00 - 13.00, pomeriggio 15.30 - 18.30
Giorno di chiusura
Lunedì eccetto festivi
Ingresso
A pagamento. La visita comprende anche il Museo Archeologico Sezione Romana-Italica
Ingresso libero
under 12 e over 65