Porta Pacentrana
Porta Pacentrana si trova lungo il lato orientale della cinta muraria trecentesca, sulla strada che conduce a Pacentro, da cui prende il nome, e serviva l'omonimo borgo.
È probabilmente identificabile con la Porta Orientis, come suggerisce il Rituale delle Rogazioni conservato presso l’Archivio della Cattedrale di S. Panfilo. Alla carta 53 di tale documento si legge la dicitura "Porta Pacentrana", che sembra essere stata sovrapposta a una precedente denominazione di "Porta Orientis", presente in altri punti del manoscritto. Questa porta sostituì la Porta Manaresca, originariamente inclusa nella prima cinta muraria, quando tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XIV secolo fu ampliata la cerchia difensiva per includere i nuovi borghi sorti intorno alle antiche mura.
Attualmente, la porta è incorporata in edifici privati, che hanno riutilizzato il piano superiore, un tempo adibito a sala d’armi. La facciata esterna, intonacata, è decorata con un motivo a cubi prospettici nei toni del color mattone su fondo bianco, disposti a spina di pesce. L’arco a sesto acuto si imposta su semplici cornici modanate, ma i piedritti di sostegno, specialmente quello di sinistra, non si allineano perfettamente con le cornici d’imposta, suggerendo che la porta abbia subito modifiche in epoche successive. Sopra la chiave dell'arco si trova uno scudo araldico in pietra, che è stato scalpellato rendendo illeggibili le armi originariamente scolpite. Ai lati della porta sono ancora visibili porzioni della cortina muraria che circondava la città, costruita con conci di pietra grossolanamente squadrati. La volta a botte del passaggio interno, che sostiene il piano superiore, poggia su muri di sostegno fortemente strombati; sono inoltre visibili gli appoggi dei cardini delle ante che un tempo chiudevano la porta.