Porta di Santa Maria della Tomba

Porta di Santa Maria della Tomba

La porta si trova lungo il lato occidentale della seconda cinta muraria, al termine della strada che corre accanto al fianco sinistro della chiesa da cui prende il nome. Nel primo Trecento, intorno a questa chiesa si formò il borgo omonimo, che fu incorporato nell'area urbana quando le antiche mura vennero ampliate, includendo anche gli altri borghi che nel frattempo erano sorti nelle vicinanze.

La porta non compare nelle antiche vedute della città, ma è menzionata nel *Rituale delle Rogazioni* conservato nell'Archivio della Cattedrale di San Panfilo. In passato, fu conosciuta con diversi nomi, tra cui Porta Piscitelli e, nel XVIII secolo, Porta Petrella, probabilmente in riferimento a Domenico Petrella, vicecurato della vicina chiesa che abitava nelle vicinanze.

Altre informazioni


Eretta nel XIV secolo, la porta ha subito modifiche significative nel Seicento, che ne hanno alterato le strutture originali. Oggi si presenta con un arco a tutto sesto, parzialmente chiuso da una lunetta affrescata con una "Deposizione nel Sepolcro", opera di Vincenzo Conti, datata 1808. Questo affresco, emerso grazie a un recente restauro, ha permesso di chiarirne l'iconografia.

L'aggiunta della lunetta ha modificato la forma originaria dell'arco, trasformandola in un'apertura rettangolare con piedritti in blocchi di pietra, mensole di sostegno e un architrave ligneo. La facciata della porta è ricoperta di intonaco, simile a quello dell'edificio adiacente, al quale è stata inglobata. L'edificio, un tempo di proprietà ecclesiastica e poi trasformato in abitazione privata, esiste tuttora e potrebbe aver subito modifiche dopo il terremoto del 1706. Al suo interno, è ancora presente il passaggio coperto a volta della porta e l'accesso al corpo di guardia soprastante.

Nella parte interna della porta sono conservati i punti di appoggio dei cardini inferiori e superiori delle antiche ante lignee, che un tempo chiudevano l'ingresso alla città.