Porta Bonomini
L'attuale nome della porta è una versione italianizzata dell'originario "Johannis Bonorum Hominum", probabilmente riferito a una persona che contribuì alla sua ristrutturazione o che viveva nelle vicinanze, come accadde per altre porte della città. Collocata nel settore nord-occidentale della vecchia cinta muraria, all'estremità opposta rispetto a Porta Japasseri, segnava l'ingresso alla città tramite la via Numicia, una delle principali vie di accesso.
La prima costruzione risale all'Alto Medioevo, ma è probabile che sia stata ristrutturata in stile gotico intorno al Trecento, periodo in cui furono realizzati la seconda cinta muraria e le nuove porte che rimpiazzarono quelle precedenti. Solo Porta Bonomini e Porta Japasseri rimasero intatte, mantenendo i tratti di mura ancora in buono stato.
Situata in cima a una ripida salita, la porta conserva solo i piedritti in pietra della sua ultima ricostruzione, avvenuta circa nel 1708, dopo il devastante terremoto del 1706. Prima di tale ricostruzione, l’ingresso alla città era caratterizzato da un arco a sesto acuto, comune a molte altre porte cittadine; questo fu poi sostituito con un architrave in legno, che rimase in loco fino alla fine degli anni '80 del Novecento. Sul lato sinistro si può vedere internamente l’anello di pietra che sorreggeva il cardine superiore di una delle due ante di chiusura. Nello stesso lato, la porzione di mura adiacente alla porta è stata inglobata in un’abitazione privata, il palazzo De Meis, mentre dall’altro lato si conserva un tratto di mura in opera incerta, perpendicolare alla porta stessa.