Palazzo Tabassi in via Ercole Ciofano

Palazzo Tabassi in via Ercole Ciofano

Il palazzo, uno dei più significativi esempi di dimora gentilizia a Sulmona, fu edificato nel XV secolo. L'iscrizione a lato del portale, che riporta il nome dell'architetto e la data di costruzione, attesta che l'opera fu realizzata da mastro Pietro da Como nel 1449. Questo elemento storico è fondamentale per comprendere l'importanza architettonica e storica del palazzo, che riflette le caratteristiche e le aspirazioni nobiliari del periodo.

Il palazzo, tra i più significativi esempi di dimora gentilizia a Sulmona, fu edificato nel XV secolo, come indicato dall’iscrizione a lato del portale che riporta: “MASTRO PETRI DA COMO FECE QUESTA PORTA A.D. MCCCCXLVIIII (1449).” La costruzione è attribuita a mastro Pietro da Como e riflette l'architettura rinascimentale del tempo.

Tradizionalmente considerato di proprietà dei baroni Tabassi, che posero le loro insegne sul portale, studi recenti hanno rivelato che il palazzo apparteneva originariamente alla nobile famiglia De Capite. I Tabassi acquisirono l'edificio tra il 1670 e il 1672 dal barone Giuseppe De Capite, che fu costretto a venderlo per difficoltà finanziarie.

Esterno


Il prospetto del palazzo si sviluppa su due livelli. La facciata conserva l’elegante portale durazzesco, caratterizzato da un arco a sesto ribassato incorniciato da una cornice rettangolare che si ripiega sotto l’imposta. Gli angoli del portale presentano scudi con lo stemma della famiglia Tabassi, che furono aggiunti successivamente per sostituire quelli originali. A destra del portale, l’iscrizione riporta la data di costruzione e il nome dell'artefice.

Al piano superiore, una bifora in stile gotico, unica superstite, è finemente decorata con fregi vegetali e archi trilobati. I balconi ai lati della bifora e il balconcino laterale risalgono a interventi settecenteschi. Un bassorilievo romano, una stele funeraria con scena di caccia all’orso, è inserito sul cantonale d’angolo tra via E. Ciofano e via Corfinio.

Interno


Dall’ampio androne a botte ribassata si accede alla corte interna, attorno alla quale si sviluppa un loggiato, rimaneggiato rispetto all’impianto originale. Il portale a arco acuto a destra conduce a una gradinata moderna, mentre quello a tutto sesto a sinistra immette in un locale di sgombero. Di fronte all’ingresso, il ballatoio collega le due ali del palazzo e presenta tre arcate a tutto sesto. Nella tamponatura dell’arcata di sinistra sono murate sei iscrizioni funerarie romane. L'arcata di destra dà accesso a un giardino interno, mentre quella centrale contiene un pozzo con l'arma dei Tabassi scolpita sopra. Al centro del ballatoio si trova una struttura originale per attingere acqua dal pozzo anche dal piano superiore.