Palazzo Grilli - De Capite
Il palazzo rappresenta una delle più importanti testimonianze dell'arte barocca in Abruzzo, dove si evidenziano influenze stilistiche provenienti dall'ambiente romano, reinterpretate in modo originale dalle maestranze locali. In particolare, è plausibile che, in questo caso, abbiano contribuito artigiani della pietra provenienti dal vicino borgo montano di Pescocostanzo, noto per la sua tradizione artistica e manifatturiera. Questa fusione di influenze romane con l'abilità degli artigiani locali ha conferito al palazzo un carattere unico, che riflette sia l'eleganza del barocco romano sia l'artigianalità tipica dell'area montana abruzzese.
Il palazzo si distingue per il suo valore storico e architettonico, soprattutto lungo il prospetto che si affaccia su Corso Ovidio. Nonostante le modifiche subite nel corso dei secoli, che hanno aggiunto elementi non originari, l'edificio conserva una trama compositiva ben articolata. Questa è evidente nella disposizione delle finestre e dei balconi, che scandiscono il ritmo della facciata, sottolineando la posizione dei principali ingressi.
Gli elementi architettonici e decorativi di maggior rilievo si concentrano intorno ai due gruppi principali di portale e finestra. Nei settori intermedi, l'intensità decorativa si riduce, ma riprende forza alle estremità del prospetto, dove i portali minori, con sopraluce e balconi, definiscono i confini della composizione.
Le varie aperture – dalle finestre quadrate e rettangolari con conchiglia nel sopraluce, fino alle porte-finestre dei balconi maggiori e minori – contribuiscono a un dinamismo decorativo crescente. Le due principali porte di accesso al palazzo, arricchite da lesene e volute barocche, culminano con fastigi che esprimono al meglio l’eleganza del periodo.
Il complesso disegno della facciata attuale, tuttavia, riflette una lunga storia di interventi. Sebbene la maggior parte degli elementi architettonici risalga alla fine del XVII e agli inizi del XVIII secolo, alcune aggiunte, come i portali minori e il cornicione a guscio, sono databili tra Ottocento e Novecento.
Note storiche
Il palazzo entrò in possesso della ricca famiglia Grilli di Pescocostanzo dopo il terremoto del 1706, rimanendo di loro proprietà per generazioni. Nel 1887, parte della struttura fu venduta a Clementina Grilli e suo marito Filippo de Capite. Gli stemmi delle famiglie Grilli e de Capite, oggi visibili ai lati del portale di sinistra, furono riprodotti nel restauro del 2006, ricalcando i motivi presenti sul palazzo Grilli di Pescocostanzo. A Sulmona, la disposizione inversa degli stemmi suggerisce che la famiglia de Capite fosse il principale proprietario storico. Sul portale di destra, lo stemma della famiglia Corvi, realizzato in stile barocco, sembra essere stato aggiunto all'inizio del Novecento, probabilmente in riferimento al matrimonio tra Vincenzo Grilli ed Elisabetta Corvi.
Indirizzo
Corso Ovidio 43, Sulmona
Ingresso
Proprietà privata