Palazzo Anelli

Palazzo Anelli

Con una facciata imponente suddivisa in tre livelli principali, il palazzo si affaccia su piazza Garibaldi. Al piano terra si trovano le botteghe, caratterizzate da portali in pietra a sesto ribassato e finestre quadrotte. Il piano nobile è adornato da cornici marcapiano e marcadavanzale che sorreggono le grandi finestre a timpano mistilineo. Al secondo piano, eleganti finestre rettangolari con timpani curvilinei spezzati e volute si alternano ad aperture simili dotate di balconi curvilinei sostenuti da mensole. La facciata si conclude con un alto cornicione in pietra su mensole, che incornicia le piccole finestre dell’ammezzato di sottotetto.

Il palazzo si distingue per il suo angolo orientale che si apre su via Margherita, accentuato da un imponente cantonale in pietra che cambia forma e si alleggerisce verso l'alto, seguendo il profilo delle cornici marcapiano del prospetto principale. Questo elemento architettonico media il passaggio al prospetto laterale, più semplice, che presenta un elegante portale ad arco con una voluta in chiave. Il portale è inquadrato da paraste tuscaniche che sostengono un architrave sormontato da un fastigio barocco decorato con volute e un conchiglione centrale.

Accenni storici


Come molti edifici storici del centro, anche questo palazzo è il risultato di interventi di ricostruzione seguiti al terremoto del 1706, che hanno contribuito a formare la lunga cortina meridionale di piazza Garibaldi. La storia del ramo Anelli-La Rocca inizia nel 1844, quando Angelica Zampichelli, vedova del barone Raffaele La Rocca di Pacentro, designa Luigi Anelli come erede universale. Con un atto notarile, gli Anelli ottengono il cognome e il titolo, insieme al palazzo Zampichelli, da cui deriva il soprannome popolare "Ciampichille" per la salita di via Margherita che lo costeggia. Il ramo Anelli-La Rocca si estingue a metà del secolo scorso.

Indirizzo

Piazza Garibaldi, 42

Ingresso

Proprietà privata