Santa Maria di Roncisvalle

Santa Maria di Roncisvalle

La piccola chiesa di Santa Maria di Roncisvalle, situata nei pressi del tratto occidentale delle mura cittadine lungo l'antica via romana Numicia o Minucia, e seguendo il percorso del successivo Regio tratturo, deve il suo nome, secondo la tradizione, a un drammatico episodio di sangue avvenuto tra gli abitanti di Sulmona e quelli di Pescocostanzo.

Descrizione


La chiesa di Santa Maria di Roncisvalle, appartenuta ai monaci agostiniani, prende il nome dall'Ordine ospedaliero di Santa Maria in Roncisvalle, originario di Pamplona e seguace della regola agostiniana. Conosciuta anche come Santa Maria Lungis Valle, Rosa de Vallis o, più recentemente, Santa Maria Giovanna, fu edificata nel XIII secolo in una zona già considerata sacra, probabilmente dedicata al culto di Minerva, sul sito dell'antica chiesa di San Vincenzo, scomparsa nell'alto Medioevo. Nel 1392, l'ospedale annesso alla chiesa fu incorporato nel Complesso della SS. Annunziata. La chiesa divenne meta di pellegrinaggi, soprattutto dopo che Papa Paolo III (1534-1549) riconobbe il potere miracoloso dell'immagine della Vergine di Roncisvalle. Situata lungo la via tratturale che collegava ai pascoli del Tavoliere, era molto frequentata dai pastori, che vi trovavano rifugio e potevano abbeverare il bestiame alla vicina fontana.

La chiesa è stata sottoposta a interventi di restauro e di riqualificazione terminati nel settembre 2021.

Esterno


Il sito su cui sorge la chiesa ha subito diverse trasformazioni nel corso del secolo scorso, e oggi l’edificio si presenta isolato su un terrapieno contenuto da un muro. L’impianto originario, risalente al XIII secolo, è stato modificato successivamente con l’aggiunta di un portico annesso alla facciata, coperto da una volta a botte lunettata. L’unico arco d’ingresso, realizzato in conci squadrati, è a tutto sesto e presenta lo stemma della città sulla chiave; poggia su stipiti decorati con capitelli a foglie d’acanto spinoso, abaco con decorazione a punta di diamante e una semplice cornice terminale. Attualmente, l’ingresso è chiuso da un cancello in ferro battuto. 

Il portale sottostante il portico, che conduce all’interno della chiesa, è sormontato da una lunetta affrescata che raffigura la Madonna con Bambino e Santi. Nella parte superiore della facciata si trova una finestra rettangolare, mentre sul fianco sinistro sono visibili altre due alte finestre strombate a tutto sesto, incorniciate da conci in pietra calcarea. Sul lato destro e sul retro della chiesa non ci sono aperture; all'angolo tra le due pareti si trova un contrafforte angolare, aggiunto nel 1744 per consolidare la struttura, evidentemente danneggiata dal terremoto dell’inizio del secolo. Sul lato opposto, è visibile un passaggio ora murato.

Interno


La chiesa presenta una pianta ad aula rettangolare con pareti intonacate e una copertura lignea a capriate. L’unica navata è separata dall’abside poligonale da un arco trionfale, sostenuto da pilastri in conci di pietra squadrati, coronati da capitelli semplici. L’abside, non visibile dall’esterno poiché inclusa nella terminazione rettilinea della parete di fondo della chiesa, è coperta da una volta a padiglione. Alle estremità del poligono dell’abside si trovano delle colonnine ottagonali che sorreggono una cornice, la quale riprende il motivo decorativo dei capitelli dell’arco trionfale.

Indirizzo

Via Tratturo 1

Ingresso

Non aperto al pubblico