Complesso della Santissima Annunziata

Complesso della Santissima Annunziata

Il complesso dedicato alla SS. Annunziata, composto dalla chiesa e dal palazzo annesso, è probabilmente il monumento più emblematico e rinomato di Sulmona. Esso racchiude e sintetizza, anche dal punto di vista visivo, secoli di storia e diverse espressioni artistiche.

Descrizione


La chiesa e l'ospedale furono fondati nel 1320 dalla confraternita laica dei Compenitenti (o della Penitenza), il cui scopo principale era l'assistenza. Grazie al sostegno dei potenti e al contributo dei cittadini, l'ospedale divenne uno dei più importanti del Regno di Napoli, incorporando altre strutture simili già presenti in città. La costruzione si sovrappose a preesistenze sacre, tra cui un modesto oratorio dedicato alla Vergine Maria, e, trovandosi nel sito del nucleo storico più antico, inglobò anche altri edifici precedenti.

Chiesa


Della chiesa originaria non rimangono tracce, poiché i numerosi terremoti che colpirono Sulmona nel corso dei secoli causarono il crollo delle strutture primitive, in particolare quelli del 1349, 1456 e, soprattutto, il devastante sisma del 1706. La ricostruzione cinquecentesca ha lasciato in eredità l'attuale schema planimetrico, rispettato anche dagli interventi del Settecento, l'abside poligonale, il campanile e la cappella della Vergine (abside di destra). Per il resto, la chiesa si presenta con forme barocche, frutto della ricostruzione iniziata nel 1710, i cui interni furono realizzati sotto la guida dell'architetto bergamasco Pietro Fantoni.

Esterno


La facciata, completamente ricostruita dopo il terremoto del 1706, è strutturata su due ordini di colonne binate e delimitata lateralmente da paraste con cuspidi terminali. Un fregio dorico segna il confine del registro inferiore, mentre la parte superiore, raccordata ai corpi laterali tramite volute, è coronata da un timpano curvilineo spezzato. Come indica l'iscrizione incisa sotto il gocciolatoio, l'opera è attribuita al maestro Norberto Cicco di Pescocostanzo, che ha riproposto lo schema compositivo utilizzato da Cosimo Fanzago per l'altare maggiore della chiesa francescana di Gesù e Maria nella sua città. Il portale laterale sul lato sinistro risale al 1590. Il campanile, alto 65,50 metri, ha una pianta quadrata e si sviluppa su due piani, ciascuno con finestre bifore su ogni lato e una terminazione piramidale. Fu progettato dal napoletano Matteo Colli, architetto e vescovo dei Marsi, ed edificato tra il 1565 e il 1590 da mastro Alessio.

Interno


L'interno della chiesa è suddiviso in tre navate, con transetto non pronunciato e tre absidi. La navata centrale, più alta rispetto a quelle laterali, ha la stessa altezza del transetto ed è separata da quest'ultime attraverso quattro archi a tutto sesto. La copertura della navata centrale è a botte lunettata con archi trasversali. La cupola, situata all'incrocio dei bracci, è estradossata – un caso unico a Sulmona – e poggia su un tamburo circolare con finestre quadrangolari. Dal transetto destro si accede alla sacrestia, le cui pareti sono rivestite da stalli lignei finemente intagliati; sotto lo stemma del Pio Ente Casa Santa dell’Annunziata è incisa la data di costruzione: 1643.

Particolarmente impressionante è la ricchezza decorativa degli interni, con stucchi e affreschi che adornano le volte delle navate e le vele del presbiterio, dipinti da Giovan Battista Gamba nel 1728. Gli altari e le balaustre, realizzati in commesso marmoreo, sono per la maggior parte attribuiti a marmorari di Pescocostanzo, sotto la supervisione di Mastro Norberto Cicco, il quale progettò anche la nuova facciata. Di particolare rilievo sono alcune opere pittoriche situate sugli altari laterali e nel presbiterio, tra cui: la Pentecoste o Discesa dello Spirito Santo (1598), firmata dal fiorentino Bernardino Monaldi; la Comunione degli Apostoli, opera del pittore sulmonese Alessandro Salini (prima metà del '700); e, nella conca absidale, l’Annunciazione di Lazzaro Baldi (seconda metà del '600) al centro, affiancata dalla Natività di Maria e dalla Presentazione al Tempio, entrambe opere di Giuseppe Simonelli (fine XVII secolo), allievo di Luca Giordano.

Degna di nota è anche la Cappella con l’altare della Vergine del 1620, scampata al terremoto, opera del romano Giacomo Spagna, che si distingue per il diverso stile del rivestimento in commesso marmoreo. Tra le opere di ebanisteria spiccano gli scanni del coro, realizzati tra il 1577 e il 1579 da Bartolomeo Balcone, e le cantorie d’organo in legno intagliato e dorato in stile Rococò, attribuite all’intagliatore Ferdinando Mosca di Pescocostanzo, poste l'una di fronte all'altra lungo la navata centrale. Queste cantorie ospitano due dei più antichi organi affrontati in Italia, insieme a quelli della chiesa di San Petronio a Bologna. L'organo di destra, datato 1753 e firmato da Domenico Antonio Fedeli da Camerino, membro di una celebre famiglia di artisti organari, conserva le canne di stagno originali. L'altro organo, sul lato opposto, risale al 1749 ed è opera dell'organaro Tomaso Cefalo di Vasto, come documentato da un atto notarile stipulato tra l’artista e i governatori della Reverenda Casa Santa e Sacro Ospedale della Santissima Annunziata di Sulmona, ma è privo di tutto l’apparato fonico in metallo. L'organo centrale, situato sulla parete di controfacciata, andò perduto durante il terremoto del 1706 e fu sostituito da una pittura illusionistica su ante lignee.

Indirizzo

Via Degli Agghiacciati, 1

Visitabile

Si

Orari Palazzo

9.00 – 13.00 e 15.30 – 18.30 chiuso il lunedì

Orari Chiesa

9.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00 / sabato e domenica 9:00 – 18:00 (con ora legale chiusura ore 19:00) - chiuso il martedì