Chiesa di Santa Maria ad Nives

Chiesa di Santa Maria ad Nives

L'esatto periodo di costruzione dell'edificio rimane sconosciuto, ma le forme attuali sembrano indicare che l'ultimo intervento di ricostruzione sia avvenuto dopo il terremoto del 1706.

Descrizione


Sulla porta d'ingresso dell'edificio erano un tempo visibili le insegne della famiglia Merlini, una delle più antiche e nobili famiglie sulmonesi, estintasi verso la metà del Seicento. Le tre lettere incise sulla chiesa – M.E.P. – secondo lo studioso sulmonese Francesco Sardi de Letto, avrebbero potuto significare “Merlinorum erat Parochia”. La chiesa, che in passato ha inglobato le parrocchie di Sant’Andrea della Postergola e di San Giovanni, servì come parrocchia fino al 1910 circa, quando il titolo fu trasferito alla chiesa di San Francesco della Scarpa.

Esterno


La facciata della chiesa, intonacata e delimitata da due massicci cantonali in pietra, è suddivisa in due livelli da una sottile cornice marcapiano. Al centro del portale si trova una testina angelica ad altorilievo sull'architrave, mentre sopra di essa si apre una mostra con cornice a campana che racchiude un affresco, attualmente in cattivo stato di conservazione. La parte superiore della facciata presenta una finestra rettangolare semplice in pietra. Su entrambi i muri perimetrali si trovano altre tre finestre rettangolari di eguale forma, realizzate in opera incerta. La costruzione della chiesa ha incluso materiali di risulta, come dimostra la presenza di una piccola testa di statua, probabilmente di epoca romana, incastonata nella parete perimetrale destra dell'edificio.

Interno


La chiesa, di dimensioni modeste, presenta una pianta ad aula con l’altare situato lungo la parete di fondo, affiancato da due nicchie. Tra i beni conservati, spicca un pregevole corredo liturgico e un gruppo scultoreo che raffigura la Fede e la Carità. Questa scultura, databile al XX secolo e realizzata con l'uso di materiali diversi, è stata lavorata ad altorilievo da Giovanni Feneziani, uno scultore e decoratore aquilano attivo nella prima metà del Novecento. La tecnica di lavorazione del cemento e del ferro utilizzata per le figure è comune nelle opere di Feneziani, visibile anche in altre chiese dell'Abruzzo aquilano.

Indirizzo

Via Corfinio 41, Sulmona

Orari

Chiusa in seguito al sisma del 2009

Ingresso

Attualmente interdetto