Chiesa di San Francesco di Paola

Chiesa di San Francesco di Paola

I Padri Paolotti, appartenenti all'Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola, si insediarono in città probabilmente grazie all'influenza della famiglia Capograssi, devota al Santo. Essi trovarono sede nella zona situata fuori Porta Napoli, presso la piccola chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Descrizione


Nel 1619, i Sindaci del Comune di Sulmona concessero ai Padri Paolotti un'area con alcuni fabbricati e terreni adiacenti per la costruzione di una nuova chiesa e di un convento, avviando i lavori nel 1620. L'ampliamento della chiesa e il completamento del convento furono realizzati grazie al Capitano Vincenzo De Benedictis, che donò l'edificio ai Minimi nel 1662. Dopo i danni subiti dal terremoto del 1706, le strutture furono ricostruite e ampliate già a partire dal 1742.

La difficile situazione economica dei religiosi portò alla vendita di terreni, proprietà e parte del convento, che fu soppresso nel 1770 e venduto all'asta a don Nicola Antonio Trasmondi, Marchese di Introdacqua. La chiesa fu così affidata al Vescovo e i Paolotti lasciarono Sulmona.

L'edificio sacro e il giardino furono trasformati in cimitero, mentre il convento rimase inutilizzato fino a quando, tra il 1875 e il 1895, i Padri Cappuccini, costretti a lasciare il Convento di San Giovanni Evangelista nel 1866 a causa della soppressione degli Ordini religiosi, acquistarono il Convento di San Francesco di Paola e il vicino orto. La chiesa rimase di proprietà del vescovo, custodita da un eremita, fino al 1906.

I Cappuccini decoraronono la chiesa e ampliarono il convento nel tempo, adattandolo alle nuove necessità. La data 1931 sulla soglia dell’ingresso potrebbe indicare lavori di ristrutturazione, come il rifacimento del pavimento. Infine, nel marzo 1956, la chiesa di San Francesco di Paola divenne parrocchia sotto la gestione dei Padri Cappuccini. Un incendio scoppiato nel 1974 danneggiò la parte absidale con l'antico coro, che fu successivamente restaurato.

Esterno 


Il prospetto barocco della chiesa presenta una facciata con una curvatura elegante, suddivisa in due sezioni di altezza differente da una cornice marcapiano e divisa verticalmente da un doppio ordine di lesene. Al centro della parte inferiore si trova un portale architravato, sopra il quale si erge una lunetta supportata da slanciate lesene con pulvini. I lati del portale, che si espandono verso l'esterno con un andamento convesso, sono decorati da due ovali che ospitano lo stemma dei Minimi, recante la scritta "Charitas" racchiusa in un sole raggiato. Nella parte superiore della facciata, una nicchia archivoltata ospita una statua del Santo titolare della chiesa, scolpita in pietra della Majella, e il tutto è coronato da un timpano mistilineo con una croce sommitale. A destra della facciata, ma leggermente arretrato rispetto alla chiesa, si erge il campanile a pianta quadrata, costruito nel 1966, alto 30 metri e dotato di due ordini di monofore su ciascun lato, con una cuspide piramidale sormontata da un globo con la Croce. Accanto al campanile si trova il fabbricato delle sale parrocchiali, realizzato contemporaneamente al campanile. Sul lato sinistro della chiesa, in una piccola nicchia protetta da vetro, è conservata una statua seicentesca in pietra bianca della Majella raffigurante la Madonna delle Grazie, risalente alla chiesa originaria.

Interno


L'interno della chiesa, ricostruito dopo il terremoto del 1706, presenta una pianta a croce latina con un forte stile barocco. Le decorazioni in stucco e le numerose superfici trattate a finto marmo risalgono a lavori eseguiti successivamente al XVIII secolo. Nella controfacciata si trova un organo, circondato da una balaustra decorata con specchiature. L'aula è accompagnata da due cappelle laterali nel transetto, collegate tramite archi a tutto sesto che poggiano su pilastri cruciformi. Gli altari delle cappelle, privi di mensa, sono dotati di elaborate mostre, suggerendo che potrebbero aver originariamente ospitato mensole; attualmente, tre degli altari hanno spazi liberi riempiti con confessionali in legno. 

La volta a botte lunettata, le pareti della navata e il transetto sono adornati con dipinti che illustrano episodi della vita del Santo titolare, opera del pittore sulmonese Vincenzo Conti, realizzati nel XIX secolo. La cupola, situata all'incrocio dei bracci del transetto, presenta al centro la colomba dello Spirito Santo, circondata dallo stemma dei Paolotti, e nei pennacchi è rappresentato il Tetramorfo. Nell’abside, dietro la mensa in pietra bianca, si trova dal 2007 un raffinato tabernacolo ligneo a tempietto, originariamente creato per la chiesa cappuccina di San Giacomo Maggiore di Campli nel 1724 da Fra’ Serafino da Nembo e Fra’ Stefano da Chieti. Sulla parete di fondo dell’abside, all’interno di una nicchia, è collocata la statua di San Francesco di Paola, mentre nel catino absidale si trova un grande dipinto che raffigura il Santo in Gloria.

Indirizzo

Via Giuseppe Mazzini, 59

Orari

6:30/12:30 – 15:00/19:30

Ingresso

Libero