Chiesa della SS. Trinità

Chiesa della SS. Trinità

Situata lungo lungo Corso Ovidio, la chiesa della Santissima Trinità è documentata fin dal XVI secolo.

Descrizione


La chiesa della Santissima Trinità ha una storia profondamente intrecciata con quella dell'omonima arciconfraternita. Alla fine del XVI secolo, i Padri Celestini dell'Abbazia di Santo Spirito al Morrone cedettero alla confraternita la chiesa di San Giacomo in Cartolano, che da allora assunse la dedicazione alla Santissima Trinità.

Nel corso dei secoli, l'edificio sacro ha subito numerosi rifacimenti e trasformazioni. Dopo il devastante terremoto del 1706, la chiesa fu ricostruita, con una nuova facciata che presenta un portale sormontato da un busto del Padre Eterno. Anche l'interno fu modificato, ridotto a una sola navata. Il campanile, distrutto dal terremoto, fu riedificato tra il 1743 e il 1744, sostituendo quello costruito da mastro Cesare Lombardo nel 1602.

Nel 1958, il piano urbanistico “Aschieri” richiese l'ampliamento di Corso Ovidio, portando all'arretramento della facciata della chiesa di circa otto metri per allinearla ai nuovi portici. Questo intervento comportò una significativa riduzione della planimetria della chiesa e l'abbattimento del campanile e di altre strutture. Per compensare questa perdita, furono creati due fornici laterali al di là dell'arco trionfale, trasformando la navata unica in una pianta a croce latina.

Nel 1999, un accurato intervento di restauro ha permesso di recuperare l'elegante apparato decorativo interno della chiesa, nonostante le numerose mutilazioni e perdite. Un aspetto distintivo della chiesa è l'Adorazione perpetua del SS. Sacramento, che ha luogo ininterrottamente dalla seconda guerra mondiale, testimoniando un profondo impegno nella devozione e nella spiritualità della comunità.

Esterno


La facciata della chiesa, nonostante il drastico arretramento subito nel 1958, è stata accuratamente ricomposta per preservare le sue forme originarie. Realizzata in conci regolari di pietra, la facciata si presenta con una terminazione orizzontale e risulta ben delimitata lateralmente da paraste. È suddivisa in due ordini da una cornice marcapiano modanata, che riprende lo stile del coronamento superiore.

Nella campata inferiore, che poggia su una zoccolatura continua, si apre il portale architravato, affiancato da due colonne di ordine composito. Queste colonne sono erette su alti piedistalli e sostengono una trabeazione modanata, sormontata da un timpano triangolare. All'interno di questo timpano è collocato il busto in pietra dell’Eterno Padre, probabilmente recuperato dalla distrutta chiesa di Sant’Agostino.

Al di sopra del portale, in corrispondenza della sua apertura, si trova una finestra rettangolare, sormontata da un timpano mistilineo, che completa la composizione della facciata con un tocco di eleganza e coerenza stilistica.

Interno


La chiesa presenta una pianta a croce latina con una breve navata unica. All'estremità della navata, due arcate laterali a sesto ribassato si aprono sui bracci del transetto, conferendo alla struttura una pianta a croce. Le pareti perimetrali sono scandite da una serie di lesene scanalate, sormontate da capitelli decorati con dorature che aggiungono un tocco di eleganza al contesto.

La copertura è realizzata con un soffitto a cassettoni in gesso decorato con stelle e rosoni, che ha sostituito una volta precedentemente dipinta nel 1915 dal pittore aquilano Carlo Patrignani, allievo di Teofilo Patini. Questo soffitto obliterato presenta quindi una decorazione più moderna e raffinata.

Sulla parete di controfacciata, al di sopra della controporta in legno dipinto e dorato del 1931, sono collocati il moderno organo realizzato nel 1966 e la cantoria del 1761, opera dell'ebanista Ferdinando Mosca, noto anche per la realizzazione dei due confessionali in legno di noce nello stesso anno. La balaustrata del palco d'organo, con un profilo mistilineo, è ornata da sei pannelli con scene tratte dall'Antico e dal Nuovo Testamento, dipinti da Crescenzo Pizzala tra il 1774 e il 1777. Questo pittore è anche autore dei due medaglioni decorativi, situati entro cornici in stucco dorato sulle pareti laterali, che raffigurano i Dottori della Chiesa in gloria.

Nel presbiterio, al centro, è collocato un Crocifisso ligneo di scuola locale, presumibilmente realizzato nel XVI secolo. Allo sbocco del transetto sinistro è presente un imponente armadio da sacrestia, con tre statue entro nicchie nella parte superiore. Due di queste statue sono settecentesche: al centro si trova il Cristo Risorto, attribuito allo scultore napoletano Gennaro Franzese, e a destra Sant’Isidoro Agricoltore, firmato da Giacomo Colombo e datato 1715, proveniente dalla chiesa di San Filippo. Nella teca a sinistra si trova la moderna statua di San Lorenzo.

Nel braccio destro del transetto è situata la Cappella del SS. Sacramento, che ospita l'altare maggiore in pietra dipinta, dedicato alla SS. Trinità e realizzato nel 1858. L’arredo sacro è sormontato da un gruppo settecentesco in legno e cartapesta della SS. Trinità, mentre il paliotto custodisce la statua lignea del Cristo Morto del 1750, completando così un insieme di elementi artistici e devozionali di notevole valore.

Arciconfraternita della SS. Trinità


Sin dal XVI secolo, la chiesa della SS. Trinità ospita l'antico sodalizio laico della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti. Questo sodalizio, che risale agli inizi del XIV secolo, si occupava della cura dei pellegrini, dei convalescenti e delle anime dei defunti, praticando opere di carità e assistenza verso il prossimo.

Oltre alle sue funzioni caritatevoli, l'Arciconfraternita è custode della tradizionale Processione del Cristo Morto. Ogni anno, la sera del Venerdì Santo, la processione prende avvio dalla chiesa e attraversa le vie del centro storico cittadino. La processione è un evento suggestivo, con le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata che avanzano sotto il chiarore dei “fanali”, accompagnate dal mesto canto di un coro di sole voci maschili. Questo rito, ricco di significato e atmosfera, testimonia la profonda tradizione religiosa e culturale della comunità.

Indirizzo

Via Francesco Petrarca 24

Ingresso

Libero

Orari

8:00/12:00 – 16:00/18:30 (estate 16:30/19:30)